Il giusto metodo per fare l’iniezione di insulina al nostro amico diabetico e alcuni consigli sul mantenimento dell’animale.
Dopo aver illustrato le caratteristiche e i sintomi del diabete mellito in un articolo precedente, passiamo ora alla guida su come somministrare correttamente l’insulina e cioè l’ormone regolatore degli zuccheri, che nel paziente diabetico viene a mancare.
Perchè la terapia funzioni, è necessario più volte portare il cane o il gatto dal veterinario e saranno necessarie più modifiche alla terapia per trovare la giusta dose da somministrare. La taratura personalizzata del farmaco permette di mantenere i livelli di glicemia nella normalità, altrimenti si rischia un repentino rialzo dei valori (iperglicemia).
Il calcolo della dose
L’insulina è un farmaco molto delicato e, come anticipato, può subire varie modifiche appunto perché la dose varia in primis dal peso del paziente, ma soprattutto in base alle esigenze dell’organismo (come nel caso dei gatti che a volte sviluppano l’insulino-resistenza).
Comunque, nella fase iniziale la dose è quasi sempre calcolata in base al peso dell’animale, dopodiché sarà del proprietario il compito di osservare la reazione del paziente al farmaco e il monitoraggio del consumo giornaliero di cibo e acqua, così come delle urine.
Una volta che la dose calcolata è corretta e l’animale non presenta grandi variazioni di glicemia, il proprietario dovrà occuparsi del mantenimento dell’animale e alla soddisfazione delle sue esigenze, che in un soggetto diabetico cambiano, come ad esempio l’alimentazione e il controllo quotidiano della glicemia.
Consiglio, quindi, di acquistare un glucometro in farmacia, a penna o con le striscette è indifferente e un diario per annotare giorno e ora di misurazione, per avere un quadro completo della situazione e, se c’è qualcosa di anomalo, il veterinario valuterà se modificare la dose.
I controlli veterinari e la curva glicemica
Quando ad un cane e un gatto viene diagnosticato il diabete, tra il proprietario ed il veterinario dovrà nascere uno stretto, quanto necessario, rapporto di fiducia e collaborazione. Il proprietario dovrà dare più attenzioni al proprio animale: controllare se i valori sono nella norma, somministrargli l’insulina ogni giorno, monitorare alimentazione, abbeverazione e minzione; in sintesi deve diventare gli occhi del veterinario. Dopotutto, non si può nemmeno tenere ricoverato a vita un cane o un gatto diabetico, per cui è importante che il proprietario si prenda delle responsabilità maggiori per il bene del suo peloso.
In compenso, però, ci sono delle visite periodiche da fare che servono al medico per valutare se la dose di insulina somministrata è giusta: stiamo parlando delle cosiddette curve glicemiche.
In sintesi, il cane/gatto viene periodicamente ricoverato in day hospital (all’inizio le visite saranno settimanali, per poi divenire mensili, trimestrali, semestrali e così via) e gli viene misurata la glicemia ogni 2 ore in un periodo di tempo di 12 ore.
In questa sede si può valutare come l’animale risponde alla dose di insulina somministrata, di quanto scende o sale la glicemia e per quanto tempo il farmaco agisce sull’organismo.
Come somministrare l’insulina?
In linea di massima l’insulina viene somministrata due volte al giorno e dopo i pasti con un’iniezione sottocutanea. Se siete inesperti, le prime volte fatele fare al medico, però non è difficile imparare a fare una puntura sottocute al cane e si impara in fretta.
L’unica differenza rispetto alle normali iniezioni in questo caso, è il giornaliero cambio di sito di inoculo, cioè non fate la puntura sempre nello stesso punto, poiché c’è il rischio che l’effetto insulinico si annulli ed è come se l’animale non avesse assunto il farmaco.
È necessario scegliere dapprima l’ago e la siringa adeguata, ovvero quelle arancio con formato da 1 ml. Sono esattamente studiate per la somministrazione di insulina e anche l’ago è formulato per andare nel sottocute e non oltre.